domenica 15 novembre 2015

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Se avesse avuto qualcosa di simile agli occhi, Frehietyx avrebbe rivolto a Grlotodmav uno sguardo perplesso. E se avesse potuto esprimersi a parole, avrebbe detto: «Grlò, sei sicuro? Dopo i fatti di Parigi, un'altra strage così. Non rischiamo di esagerare?».
L'amministratore delegato arricciò il naso, impettito. Non fece neanche un cenno d'assenso. Premette un tasto con stizza, facendo sparire dallo schermo l'Europa occidentale. Ora il display mostrava l'Africa subsahariana. Guardò con aria beffarda il capo del personale e il responsabile del marketing.
«No, beh, forse qui il ricavato sarebbe un po' misero...» suggerì Bityumannesharak.
«Ma dai, davvero?» scandì Grlotodmav, sfoggiando un sorriso paternalistico e commiserevole.
«Che ne dici del Medio Oriente?» propose Freheityx. La mappa del mondo scivolò su una vasta regione desertica, fino ad arrivare sulla cupola dorata d'una moschea azzurrina.
«Gerusalemme?»
«Macché, torna qui di default da millenni e non riesco a modificarlo. Tu hai qualche idea?»
«Libano? La gente sa dov'è, ma è un po' che non se ne sente parlare»
«Bit? Che dici del Libano?»
«In genere è di terza classe, insomma profilo medio-basso. Non frega a molti. Mettendo da parte i familiari e i testimoni, e in secondo luogo i Libanesi, ovviamente. Però dopo Parigi, sui social dovrebbe fare un po' presa. Indignazione di certo: per un consumatore meno esigente. Ma anche frustrazione, senso di colpa.»
«Senso di colpa per cosa?»
«Ma per non riuscire a commuoversi quanto Parigi!»
«Bella questa. Mica roba da discount! Dove esattamente?»
«Un quartiere normale. Boh.»
«Un mercato»
«Sì, eccellente. Quel senso di quotidianità violata, il sangue sui rotoli di stoffa, i cadaveri riversi sulle ceste di frutta secca...». Grlotodmav aveva deciso che la riunione era finita. Raccolse le sue cose e avviò lo spegnimento dell'elaboratore.
«Isis?» chiese il capo del personale.
«Chi altro?» disse l'AD, facendo già per uscire.
«Guarda che prima o poi quelli ce li piallano»
Grlotodmav fece spallucce. «Sicuro. E noi battiamo il ferro finché è caldo. Ora non rompetemi i coglioni, ho un appuntamento!»
«La porti da Chez Trihobkatlò
«Certo! - concluse, infilando il soprabito - Cucina francese!»
«Bravo, bravo. Mi occupo io di informare gli Instillatori. Grazie di avermelo chiesto eh!»

***

«E per finire, crema di terrore purissimo, di giornata ovviamente, su un croccante di cinismo e di odio razziale. Il tutto accompagnato da un Senso di sconfitta, Paris, giugno 1940.»
Grihivinsixia annuì, cortese, al cameriere in livrea, poi sorrise al suo accompagnatore ostentando ammirazione. Grlotodmav era già insofferente. Perché le portava in questi ristoranti carissimi, se poi non capivano un cazzo?

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